21.2.07

Nuova Passione

Cicciolino copyright

come sporcarsi pantaloni e giacca in pochi istanti

P.S. per una migliore visone girare lo schermo verso destra di 90°

15.2.07

Morire lentamente

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

7.2.07

Afro ninja

2.2.07

S.B. e V.L.

E' incredibile con tutto quello che succede in Italia e nel Mondo questa è stata la notizia in prima pagina su tutti i giornali in questi giorni.

Ma che ce ne pò frega de te e de tuo marito...



ULIWOOD PARTY - MARCO TRAVAGLIO - l'Unità 1 febbraio 2007

Cara Veronica, leggo con stupore sulla stampa comunista una lettera a tua firma nella quale pretendi le mie pubbliche scuse per alcune frasi attribuitemi in occasione del mio recente impegno istituzionale al galà dei Telegatti. Anzitutto consentimi di precisare che, al solito, sono stato frainteso. La frase «se non fossi già sposato ti sposerei subito» non era rivolta, come erroneamente riportato dalle penne rosse, alla signora Ajda Yespica, bensì a Sandro Bondi, ultimamente un po’ giù di morale. Il mio «con te andrei ovunque» si riferiva invece a Paolo Guzzanti, che vedo piuttosto depresso. Posso assicurarti che, fra me e la signora Yespica, non esiste null’altro che un rapporto meramente istituzionale: Ajda fa parte del gruppo di studio sui valori della famiglia tradizionale che stiamo mettendo in piedi con gli amici Adornato e Lele Mora, per contrastare l’offensiva anticristiana sui Pacs. A questo proposito, sei tu che dovresti scusarti con me per aver ricordato agli italiani - accennando al mio divorzio - che ho due famiglie: particolare che ero riuscito a far dimenticare persino al Vaticano, dove mi credono un cattolico modello. Come non bastasse quella storia di Cacciari (se proprio volevi, c’era il nostro Pera disponibile). Ora manca solo che tiri fuori dal mio cassetto il grembiule e il cappuccio, e sono fatto.
Conoscendomi da 27 anni, sai bene quanto ampie siano le mie vedute e quanto illuminata sia la mia concezione della donna, che considero da sempre la miglior amica dell’ uomo. Ma non t’illudere che sia disposto ad accettare che tu possa liberamente pensare, o parlare, o peggio scrivere senza il mio permesso, distogliendo tempo ed energie alla missione di lavarmi e stirarmi le camicie, rammendarmi i calzini e buttar giù la pasta. C’è un limite a tutto. Ma che figura ci faccio? Mia moglie che firma un articolo, per giunta critico, per giunta col mio cognome, per giunta su un giornale concorrente ai miei: se proprio ti scappava di esternare, potevi almeno farlo sul Giornale, su Panorama o sul Foglio che t’ho appositamente intestato, così facevamo l’esaurito e ci guadagnavo qualcosina anch’io. Ma la cosa che più mi ha ferito è stata quella citazione di tal Catherine Dunne, con cui ti sei definita «la metà di niente». Il niente, se ho capito bene la metafora, sarei io. Ora, che io sia una nullità me lo diceva già Vittorio Mangano: «nuddu ammiscato cu nenti», mi chiamava il nostro simpatico stalliere. Ma lui poteva. Tu no. Insomma, cribbio: ci sono storici del Mulino Bianco che mi paragonano a De Gaulle e a Reagan, c’è Adornato che organizza un convegno di tre giorni per studiare il mio pensiero, e tu, proprio tu, la mia squaw, mi chiami niente?
Ora, visto che mi conosci da 27 anni, tutti penseranno che hai ragione tu e ha torto Adornato. Non è bello, soprattutto ora. Confessa: te la fai con Gentiloni? Guarda che chiamo Catricalà, eh?! Non ci metto mica niente. E, se insisti, ti piazzo alle costole Dell’Utri, così ti passano certi grilli dalla testa. Mi spiace che Cesare è agli arresti domiciliari, se no te lo scioglievo nel parco di Macherio, senza catena nè museruola. E poi, cribbiolina: chi ti ha dato il permesso di leggere questa Catherine Dunne? Anzi, chi ti ha dato il permesso di leggere? È vero che pubblichiamo libri, ma solo perché un giorno è arrivato Previti e m’ha regalato la Mondadori senza spiegare dove l’ha presa. Ma ciò non autorizza nessuno della famiglia a portare libri in casa. Certe letture fanno male alla salute, specie alle donne.
Ho chiesto ad Ajda se conoscesse questa Dunne e m’ha detto che nell’album delle figurine di Lele Mora non c’è. E poi, dico io: sono cinquant’anni che ne combino di ogni, e tutti mi perdonano, mi amnistiano, mi indultano, mi prescrivono, mi assolvono, la sinistra mi scambia per un liberale, m’invita a fare una bicamerale al mese e ora mi mette pure il segreto di Stato su Pollari, e proprio tu mi vieni a fare la schizzinosa?
Ora devo salutarti: il gruppo di studio sui valori della famiglia mi attende. Volevi le scuse? Eccole. Sc... ehm... Sc... Scherzetto! Niente scuse. Se proprio ci tieni, ci vediamo sabato sera su Canale5, dalla Maria, a “C’è posta per te”. Così facciamo share e Pierdudu e Fedele son contenti. Come diceva quel tale (anch’io so fare le citazioni colte), «uniamo l’utile al dilettante».

Ciao, bella gnocca.

Tuo Silvio